venerdì 22 settembre 2017

L'ADUNATA



Il respiro è affannato, i tremila e cento metri di quota e la salita su queste infinite pietre si è sentita.
Le nuvole basse e il nevischio non impediscono di vedere le montagne del Vallone dell'Urtier e del Gran Paradiso. Fa freddo, ma anche se non sono coperto come si dovrebbe, il corpo è caldo dalle ore di mountain e poi dalla salita quasi di corsa a piedi su questa amata Torre Ponton.

Attorno Pier saltella come un ragazzino a seguire gli stambecchi aggrappati alle rocce nel vuoto e che sembrano materializzarsi dal nulla delle nubi. Nico scatta foto, Lollo e Andrea si guardano attorno. Sotto di duecento metri, al colle, ci aspettano Luca e Albi, che han preferito desistere la scalata per il maltempo.

Mi siedo e guardo. Non penso a nulla, guardo. Sono le montagne della mia anima, dove vengo da quando so camminare. Mi sento infinitamente calmo, per una rara volta riesco a stare fermo.
Le nuvole che si muovono, le pietre che non finiscono mai, la luce del sole che a tratti lontano riesce a illuminare le valli e le praterie. Tutto quello che amo, lo guardo come a nutrirmene.

Ele si siede accanto a me, non parla, non dice nulla. Lei sa già tutto, conosce ormai ogni angolo remoto di me. Guarda e tace. Senza pensare, nel gesto più naturale come se fosse il respiro, le metto un braccio al collo.
Sono felicemente assolutamente calmo.





Due sere e due giornate che non credo nessuno di noi dimenticherà mai. Era l'adunata che sognavo da anni, amici di sempre, amici nuovi, io e lei. In mezzo la passione per la mtb e le montagne. La fatica amica fedele, il freddo, i sentieri impossibili, le bici sulle spalle o spinte con la forza sui pedali, i passi lenti o affrettati, la meraviglia per la bellezza del mondo dove l'uomo può sfiorare appena, tutto in comune. Nessuna esitazione tra noi, un legame di anni o appena nato come sempre fosse esistito.

La neve caduta copiosa nella notte del sabato che ci attornia mentre scaliamo l'Invergneux. La bellezza della Finestra di Champorcher, dei laghi della valle, del Colle Pontonnet.
Lo stupore della miniera di Colonna appesa come nel vuoto. I portage e le pedalate. Le discese a rotta di collo sui sentieri di montagna per ore, le urla di felicità di Lorenzo nel Vallone del Grauson scendendo dove nessuno avevo mai visto scendere in bici.
La cena a ridere, mangiare e bere (troppo). Le colazioni con Nico che preparava ogni ben di Dio.
Due giorni passati sempre in quota a ridere, scherzare, rimanere attoniti dalla bellezza di cosa ci circondava.
Gli abbracci, le battute, il carattere di ognuno di noi mostrato senza pensare, le tante birre.

Persone che hanno fatto centinaia di chilometri solo per dividere queste cose con me ed Elema. Albi. Andrea, Lorenzo, Luca, Nico, Pier, ed Alessandra, nel dirvi grazie con il cuore in mano, devo ammettere che sono una persona fortunata.


BikerForEver























2 commenti:

  1. Molto bello belllliiissssssimo. Posso sembrare esagerato ma non lo sono ma mi sono venuti gli occhi lucidi... sono molto emotivo. Passare un weekend in un posto fantastico,in mtb e con ragazzi ( c'era anche un vecchio....) appassionati alla bike è stato veramente unico...grazie ancora

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  2. Sei stato una scoperta per tutti noi, spero proprio ci si riveda presto. Fabri

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