mercoledì 24 maggio 2017

LA MANO SUL CULO

Sono giorni che pedaliamo questa benedetta Transalp io e Loca. L'abbiamo sognata, desiderata, voluta. Ma adesso bisogna farla, e dopo giorni e giorni di montagne e maltempo io sono stanco.
Non siamo venuti a fare i turisti, sto dando l'anima, sono stanco come non mai, ho perso anche troppo peso nelle tappe precedenti.
Nelle gambe oggi già quasi 3000 metri di dislivello, dobbiamo salire alla Capanna Segantini, una salita larga, ghiaiosa, le Dolomiti davanti, a vederla sembra nulla. Ma io annaspo e non riesco a respirare.
Sento una mano sul culo. Capisce che ho bisogno di un aiuto, di prendere un attimo fiato, di sentirmi complice di questa che per noi è un'impresa. In questo 2011 mi sono allenato duro, ho seguito il preparatore alla lettera, ci ho creduto, in Coppa Liguria è venuto fuori anche il podio di categoria.
Mi spinge, non parliamo. Anzi no, non mi spinge, mi sostiene che se no penso cadrei per terra come un idiota. Un pò mi vergogno della mia pochezza, un pò adoro questa sua mano.
Si sposta e poi ritorna ad appoggiarla, più volte. Mi guardo attorno e ne vedo altri come noi. L'aiuto dura solo qualche secondo, ma io trovo il morale e finiamo anche questa tappa infinita.
"Siamo venuti qua per vedere se andavamo", mi dice la sera. "Adesso sappiamo che non andiamo un cazzo".

Poi quando all'ottavo giorno vediamo Riva del Garda, esplodiamo nella felicità più felicità che mai avrei immaginato di provare. E quella mano sul culo resterà il segno che non andiamo un cazzo, ma che alla fine ce l'abbiamo fatta anche noi.




Domenica alla Musinè, dove per la prima volta quest'anno ho deciso di correre con Elema, ho visto il suo volto, il suo sguardo perso, e me stesso in quegli occhi, in quella bocca spalancata a trovare un ossigeno che non arriva ai polmoni, quella mia terribile sensazione di fermarmi, di dire basta, adesso Loca basta, finiamola qui, non voglio più, non ne posso più.
E le ho messo una mano sul culo, per farla respirare qualche secondo. E poi ancora, per vederle salire il morale che aveva ormai perso, prima di bucare e ritrovarla poco prima dell'arrivo che sorrideva felice.

Orgoglioso di averti aiutato, solo chi sa capisce.


BikerForEver



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